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Come ben sappiamo la musica è fatta di periodi, di influenze, di sperimentazioni e anche di mescolanze tra generi differenti. Infatti, in questi ultimi anni, non è stato poi così raro trovare, tra gli artisti o gruppi che hanno riscosso un interesse internazionale importante, progetti musicali che combinano il rock, l'indie e il folk.
I Mumford And Sons fanno sicuramente parte di questa categoria: il loro album d'esordio “Sigh No More” del 2009 è stato infatti uno dei dischi più longevi e apprezzati di questi ultimi anni, e lo certifica il fatto che fino all'anno scorso questo disco abbia ricevuto nomination e vinto premi nei vari Billboard, BRIT e Grammy Awards.
Per avere però una carriera lunga e redditizia bisogna dare un seguito alle pur ottime cose fatte in passato, e i Mumford And Sons lo sanno bene.
E' stato infatti da qualche giorno pubblicato il secondo album della band inglese, intitolato “Babel” e prodotto da un veterano della musica rock e alternative come Markus Dravs (per chi non lo conoscesse ha lavorato con gente del calibro di Bjork, Arcade Fire e Coldplay, non proprio l'ultimo arrivato insomma...).
A fare da apripista al nuovo album ci ha pensato il primo singolo estratto “I Will Wait”, brano che colpisce per le sonorità country del banjo che ben si sposano con il ritmo incalzante e la sua atmosfera leggera e sognante.
Una canzone che fa dell'equilibrio tra l'allegria dell'arrangiamento e il sentimentalismo e la dolcezza del testo il suo punto di forza, con un ritornello che entra subito in testa, sia esso sussurrato come nella prima parte oppure gridato come nel finale.
“I Will Wait” è una canzone notevole per originalità e immediatezza, anche se non sono proprio sicuro che sia così gettonata nelle nostre radio.
Sono comunque convinto che tra gli amanti del genere questo nuovo lavoro dei Mumford And Sons non passerà inosservato...
Luca Stasi, mercoledì 3 ottobre 2012
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