Come si scrive un tema

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    Come si scrive un tema di italiano? Questa è la guida di StudentVille con trucchi e consigli per la stesura di un tema d’italiano per la maturtià 2013 e per i compiti in classe.

    Il tema d’italiano è uno strumento fondamentale per valutare le capacità di ogni studente di esprimersi in modo corretto e coerente in lingua italiana. Non tutti sono abituati a scrivere nella quotidianità, questo non significa che di fronte ad una traccia da svolgere dobbiamo lasciarci prendere dal panico o subire il famoso “stress da foglio bianco”. Per evitare questi spiacevoli inconvenienti prima dello svolgimento del concorso sarà utile esercitarci per riprendere l’abitudine alla scrittura, per non arrivare impreparati e acquisire qualche trucco utile alla stesura del tema.

    La traccia
    Quando vi troverete la traccia davanti prendetevi del tempo. La traccia è il testo, più o meno breve, che introduce e descrive il tema del vostro elaborato. Non abbiate fretta di iniziare. Leggetela con calma e rileggetela attentamente, tutte le volte che ritenete opportuno per renderla “vostra”. Focalizzare l’argomento da trattare e il modo in cui vi si chiede di trattarlo è fondamentale per due motivi: eviterete di perdere tempo pensando a dettagli inutili e superflui e soprattutto di uscire fuori tema! Dedicatevi quindi alla stesura del tema solo quando sarete certi di aver capito quello che dovete fare e come farlo. Potrebbe essere utile sottolineare o cerchiare le parole chiavi della traccia stessa. Avrete un “allarme” visivo degli argomenti su cui focalizzare la vostra attenzione, che saranno le colonne portanti del tema stesso. Attenzione: la traccia contiene tutte le informazione essenziali per lo svolgimento del vostro testo, sta a voi rielaborarla. È buona norma, quindi, non riproporre all’interno dell’elaborato le frasi esatte della traccia.

    La scaletta
    Una volta che avrete preso confidenza con l’argomento che andrete a trattare,arriva il momento di raccogliete le idee. Spesso il pensiero è molto più veloce della scrittura stessa, non vi affannate quindi a scrivere di getto. Il rischio è quello di realizzare un testo “denso”, ricco di idee, ma confuso e disordinato, e questo potrebbe compromettere l’esito stesso della prova. Anche in questo caso la parola d’ordine è “calma”. Sul foglio appuntate le idee una dopo l’altra senza fretta, così da evitare di perderla nel flusso di pensieri. Scriverle, inoltre, sarà utile per comprendere il “valore” che deve essere loro attribuito. Che significa? Che magari vi è venuto in mente un’associazione forzata rispetto a quello che la traccia richiede o un commento fuori luogo. Vederlo scritto vi aiuterà a capire che forse è meglio cercare una soluzione alternativa. Eliminate le idee di troppo passeremo quindi ad organizzarle secondo una scaletta. Raccogliamole per nuclei tematici, così da favorire in seguito una certa fluidità interna del testo. Quindi stabiliamo l’ordine in base al quale li svilupperemo. Ecco pronta la vostra scaletta.

    La struttura
    A questo punto siete in possesso di due strumenti che vi aiuteranno nello svolgimento del tema: le parole chiavi contenute nella traccia e i vostri pensieri organizzati in scaletta. Occorre adesso stabilire quale sarà la struttura logica del vostro tema, partendo dalla struttura standard: introduzione – svolgimento - conclusione. Queste tre parti rappresentano un macro-contenitore in cui inserire i vostri pensieri e in particolare la vostra scaletta. Stabilite quindi prima quali contenuti inserire in ogni parte. Nulla va dato per scontato. Può accadere infatti, che nel corso dello svolgimento del tema le idee di rincorrano l’un l’altra moltiplicandosi e influenzandosi, e che le conclusioni siano totalmente diverse da quelle previste in fase di progettazione. Non è un problema. I guizzi di creatività possono solo migliorare l’anima stessa del tema, tenendo sempre presente la coerenza stessa del testo: non perdete “il filo”.

    La stesura
    È il momento di trasformare in frasi, scritte in italiano corretto, la nostra scaletta. Il tema infatti è un insieme organizzato e coerente di frasi, connesse tra loro in modo da renderne piacevole la lettura. Per facilitare la scrittura scegliamo come unità di misura il capoverso. Un piccolo blocco di testo composto da 5 o 10 frasi che si susseguono in modo logico. Le frasi devono essere brevi, ma non troppo. È inutile perdere tempo nella scrittura di un periodo “pesante”, ciceroniano, pieno di subordinate. Rischiamo di farlo male e incartarci con le parole. Scegliamo frasi chiare, quindi, immediate, in cui il soggetto, i verbi e i complementi, siano legati tra loro in modo organico e non si inseguano l’un l’altro. Rileggere ogni capoverso una volta concluso può aiutarvi nella stesura dei successi, per evitare ripetizioni e affinare il vostro stile e soprattutto può darvi l’idea di quello che la commissione leggerà in fase di giudizio. Fate largo uso dei connettivi semantici (es. inoltre, affinché, oppure,tuttavia...) o testuali (es. innanzitutto, in secondo luogo, un ulteriore aspetto da sottolineare è, in conclusione possiamo dire che...) per legare tra loro tutte le informazioni raccolte e per rendere omogeneo il discorso.

    Introduzione e conclusione
    Nell’introduzione dovreste introdurre la tesi di fondo che dimostrerete nella parte centrale del tema, dove illustrerete gli argomenti di base su cui si fonda la vostra tesi. Partite dal presupposto che il tema è il vostro: evitate quindi di intraprendere la trattazione con considerazioni universali, frasi fatte o affermazioni scontate e prevedibili. Le citazioni in incipit conferiscono un tono “colto” al tema, ma è importante che le citazioni siano corrette, non approssimative, che siano attribuite all’autore o alla persona che realmente ha proferito o scritto quelle parole, e che siano attinenti all’argomento stesso. L’introduzione deve quindi dichiarare quali enunciati andrete ad analizzare e predisporre il lettore allo stile e al taglio che il vostro tema avrà.
    Una volta esposte le vostre tesi nello svolgimento arriva il momento delle conclusioni. È importante finire il tema quando si ritiene che gli argomenti da trattare siano esauriti. Niente giri di parole o digressioni fuori tema nel tentativo di allungare il brodo. Nella conclusione, andrete a riprendere in modo sintetico non solo le premesse già esposte nell’introduzione, ma presenterete anche le conclusioni logiche di quello che avete esposto nel “corpo”, facendo emergere ancora di più il vostro punto di vista. Anche nel caso delle conclusioni da evitare frasi banali e giudizi universali.

    Il vostro punto di vista
    In modo scorretto si ritiene comunemente che il punto di vista del candidato o di chi scrive il tema debba emergere in modo “esplicito” soltanto nelle conclusioni. In realtà ciò che il candidato pensa dell’argomento trattato all’occhio attento di un tecnico si manifesta anche nella scelta dei termini usati, della passione che lo scritto trasmette, da giudizi di valori impliciti nel testo stesso. Questo però non significa che dovrete arrovellarvi nel tentativo di creare un testo in cui la vostra opinione si “legga tra le righe”. Piuttosto dovete prenderne consapevolezza. Scegliete da subito, quindi, da quale punto di vista intendete affrontare il tema, in modo che la trattazione risulti personale e originale, ma fate attenzione a non essere troppo di parte. Si tratta di un documento che dovrà essere giudicato da una commissione di cui i membri potrebbero non pensarla come voi. Quindi esponetevi, senza esagerare, fate emergere la vostra personalità, senza eccessi. Evitare espressioni logore, tipiche del parlato come “a mio modesto parere”, “la cosa mi piace”, “se non vado errando”.

    Lo stile e il lessico
    Lo stile di un tema deve essere coerente all’argomento trattato, così come il linguaggio usato per trattarlo. Ciò significa che sono assolutamente da evitare sbalzi lessicali e di tono.
    Esempio 1: In un tema sull’immigrazione un’osservazione di carattere socio-economica non può essere seguita da una di natura “lirica” e soggettiva sul nostro personale dispiacere nei confronti delle condizioni tragiche in cui vivono alcuni migranti.
    Esempio 2: In un tema sullo sport andranno evitati i commenti di parte sulla nostra squadra del cuore in generale. Ancor più se seguono la sintesi asciutta del caso “calciopoli”.
    Anche la scelta delle parole va tarata in base all’argomento di cui stiamo parlando, sì ai tecnicismi, alle parole proprie della sfera semantica dell’argomento che stiamo trattando, ma senza abusarne in modo forzato o fuori luogo.

    Da evitare:
    • ripetizioni di ogni tipo, dai singoli termini ai concetti stessi, preferite i pronomi e i sinonimi
    • le parole dialettali, quelle gergali, i termini aulici, le parole ad effetto prive di reale significato
    • parole vuote come cioè, quindi, cosa, cosare, fatto
    • superlativi
    • parole rare e abusate
    • frasi fatte e proverbi
    • abbreviazioni tipiche delle chat e degli sms

    La punteggiatura
    Fate attenzione all’uso corretto della punteggiatura. Se non siete abituati ad usarla in modo accurato e complesso, ancora una volta vi consigliamo l’uso di periodi snelli e non troppo articolati. Le regole base a cui attenersi sono le seguenti:
    • l’interruzione debole tra una frase e l’altra vuole un segno di collegamento debole (la virgola);
    • l’interruzione forte esige un segno di collegamento forte (due punti, punto e virgola, punto).
    • Soggetto e verbo non vanno mai separati da una virgola, a meno che non sia quella di una frase incidentale.

    Rilettura
    Una volta scritto il tema è fondamentale rileggerlo al fine di correggere eventuali errori di forma, ma non dolo. Concentrate la vostra attenzione su:
    • l’ortografia
    • i tempi verbali
    • la punteggiatura
    • la coerenza interna delle frasi e il loro significato.

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