ANTEPRIMA - Battlefield 4 (PC)

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  1. Peter.00
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    E' stato proprio qui a San Francisco, in occasione della GDC di qualche anno fa, che Electronic Arts ha presentato il suo Battlefield 3, attesissimo da tutti i giocatori dopo la "parentesi" console-oriented dei due Bad Company. Forse per scaramanzia, il publisher decide di non rompere questa tradizione, ed anche il quarto capitolo dello Sparatutto in Prima Persona firmato DICE si mostra ufficialmente a margine della Game Developers Conference. Stavolta, però, EA fa le cose in grande, scegliendo come cornice per il reveal nientemeno che il Metreon, immenso cinema multisala che svetta proprio di fronte al Moscone Center.
    La scelta, ovviamente, non può che essere azzeccata: l'attenzione mediatica attorno a Battlefield 4 è altissima, e tutta meritata. Questa fredda sera sulla baia, quindi, viene riscaldata dagli entusiasmi neppure troppo celati per quello che e', a tutti gli effetti, un vero e proprio tuffo nella next gen. Senza troppi sensazionalismi, Battlefield 4 potrebbe rappresentare una nuova frontiera tecnica e ludica per un genere arrivato sfiancato alla fine della generazione, e che promette di essere invece vivacizzato in maniera considerevole proprio grazie ai progressi del Frostbite, che alla sua terza iterazione si conferma come un Engine solidissimo e sensazionale.

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    La lunga demo di circa venti minuti comincia con una di quelle scene che tolgono il fiato. Una squadra di quattro soldati si trova in guai seri, bloccata all'interno di un'auto che sta sprofondando nelle scure acque di un mare agitato. La visuale in prima persona si sofferma sulle espressioni contrite dei compagni, sulle gocce di sudore che gli rigano il volto, e la marea di dettagli che inonda l'abitacolo trasmette in maniera sensibile un senso di claustrofobica perdizione.
    Nonostante questa sua aderenza ai canoni classici dello sparatutto hollywoodiano, ci viene da pensare, Battlefield 4 sembra voler superare l'esibizionismo esplosivo del vecchio capitolo, per proporre una progressione molto più viscerale. Ed e' in effetti quello che Patrick Söderlund e Patrick Bach ribadiscono una volta terminata la presentazione: il quarto capitolo dello sparatutto DICE vuole finalmente sporcarsi le mani, avvicinarsi quanto piu' possibile alla prospettiva dei soldati, raccontare non solo le loro vittorie, ma anche il delirio umano del conflitto. Un proposito sicuramente interessante, che ci riporta alla mente le ottime qualita' narrative dell'ultimo Brothers in Arms: un titolo che aveva traccaito una strada purtroppo completamente abbandonata dai congeneri, e che adesso sembra essere imboccata nuovamente da Battlefield 4.
    Ecco allora che in primo piano troviamo la sofferenza, il sacrificio, il dolore per la perdita di un compagno e tutta la crudezza di un conflitto impietoso.
    Ad onor del vero l'intensità emotiva dei primi minuti viene raramente eguagliata dal resto del footage mostrato sul grande schermo. Più avanti le cose, almeno dal punto di vista narrativo, si fanno leggermente più consuete, non fosse per un momento finale davvero crudo. L'incipit e l'explicit di questa demo ci bastano, come dichiarazione d'intenti: crediamo davvero che, al di la' dell'aderenza ad un canone ludico ormai consolidatissimo, l'intensità emotiva piuttosto che la mera spettacolarità visiva possa essere un notevole plusvalore per l'FPS di EA.


    "Battlefield 4 si trova sull’orlo di una generazione. Da una parte guarda all’impostazione che tutti conosciamo, fatta di spettacolarità ad ogni costo e di una regia un po’ invadente, che guida ed orienta le azioni del giocatore. Dall’altra invece ha un occhio sul futuro di un genere che ha un disperato bisogno di reinventarsi"

    Non si pensi ovviamente che al titolo manchi il focus sul colpo d'occhio esuberante. Il FrostBite 3, di contro, tuona imponente ricordando a tutti che è tempo di Next Gen. Anche se EA non ha confermato che il titolo uscira' su PlayStation 4 e sulla nuova Xbox (per il momento Ps3 e 360 sono le uniche Home Console citate nel sito ufficiale), la versione PC già si proietta nel futuro, lasciando veramente stupiti per qualita' grafica.
    La demo del Metreon prosegue riportandoci a qualche minuto prima dell'incipit, e raccontando la missione di recupero di una squadra di quattro soldati che si trovano a Baku, capitale dell'Azerbaijan. Quello che avrebbe dovuto essere un lavoro di routine si trasforma ben presto in un massiccio casino, perche' la zona è presidiata da squadriglie di soldati russi armati e addestrati. I primi momenti di gioco procedono abbastanza lenti, lasciando all'utente il piacere di ammirare il comparto tecnico di Battlefield 4. Le texture in altissima definizione scolpiscono un ambiente incredibilmente dettagliato, caratterizzato fin nei minimi particolari, ma reso abbacinante soprattutto per il lavoro sugli effetti di luce. I raggi del sole che filtrano attraverso le fessure delle finestre sbarrate, illuminando un pulviscolo denso che circola nella stanza, si riflettono sulle superfici lucide e muoiono invece sulla polvere. L'effetto-meraviglia si amplifica quando i soldati rimuovono i tavolacci a protezione delle finestre, per proteggere un compagno nei guai con pesante fuoco di copertura. Basta qualche momento perché lo sguardo si allarghi su una città immensa, in un tripudio di elementi in movimento, strutture poligonali, persone che si muovono per le strade. La luce del sole quasi accieca, mentre lo stile usuale di Battlefield, così come era già stato delineato nel terzo capitolo, esplode in tutta la sua verve, finalmente compiuto, pieno, espressivo.
    La sparatoria che segue, ad onor del vero, rappresenta forse uno dei momenti piu' stanchi, dal punto di vista ludico, dell'intera demo. Proprio quando il gioco rientra nei ranghi dello shooter moderno, proponendo un avanzamento standardizzato, lineare, scriptato, si intravedono le falle di un sistema che non può più reggere come ha fatto sinora. A tenere in piedi la produzione c'è però la distruttibilità ambientale garantita dall'engine, stavolta non sbandierata come una feature principale ma paradossalmente più notevole. Un paio di granate lanciate nei punti giusti, oltre a devastare il contingente nemico, chiariscono le potenzialita' del motore grafico: oltre alla nebbia volumetrica, alle esplosioni eccezionalmente realistiche, la facciata intera di un palazzo viene sventrata, in un tripudio di detriti e fiamme.
    Eppure, torniamo a ripetere, non è certamente questo il momento più riuscito della demo di Battlefield 4. Qualche minuto dopo, infatti, il gruppo di quattro soldati si trova ad attraversare un campo aperto. Ai margini di quello che è un immenso cantiere vediamo i palazzoni in costruzione e le ciminiere di fabbriche metallurgiche. I teloni gialli e azzurri che sventolano sembrano usciti direttamente da Mirror's Edge (DICE, ma questo seguito quando lo vogliamo annunciare?), per un piccolo tocco surreale alla composizione. I soldati avanzano in campo aperto, e finalmente sembra compiersi quel piccolo miracolo che tutti ci aspettavamo già nel terzo episodio. Assieme agli spazi aperti si manifesta, finalmente, la promessa di una maggiore libertà concessa al giocatore. Nel corso di quella che è la scena centrale succede veramente di tutto. Il protagonista si muove con discreta autonomia e senza seguire -come altrove- un corridoio fin troppo stretto per le esigenze dei giocatori moderni. Prende copertura, ordina ai propri compagni di far fuoco sui bersagli per poterli aggirare e prenderli alle spalle.
    Prende possesso di un mezzo e, invece che una semplice sezione on-rail, ha la capacità di muoversi liberamente in tutto l'ambiente di gioco, risvegliando piacevoli ricordi che pensavamo perduti dai tempi del primo Bad Company. Al tutto si aggiunge anche un elicottero, che supporta la squadra mitragliando a tappeto le aree designate dal protagonista. E' in questo momento, quindi, che la sensazione di libertà ludica e tattica provata da molti nel corso delle partite multiplayer si manifesta compiutamente anche nel single player, unendo di fatto due opposti per un risultato quantomeno unico.


    COMMENTO FINALE

    Battlefield 4 si trova sull’orlo di una generazione. Da una parte guarda all’impostazione che tutti conosciamo, fatta di spettacolarità ad ogni costo e di una regia un po’ invadente, che guida ed orienta le azioni del giocatore. Dall’altra invece ha un occhio sul futuro di un genere che ha un disperato bisogno di reinventarsi. Il titolo DICE cerca di farlo integrando sessioni più aperte, in cui sembra quasi di respirare le emozioni tattiche e la libertà militare di un ottimo comparto multiplayer. E’ notevole anche la volontà di superare certe facilonerie degli shooter hollywoodiani, raccontando una storia di solidarietà e dolore, che penetri nell’animo tormentato dei soldati.
    Il tutto unito alle meraviglie del Frostbite 3, potrebbe risultare in un mix davvero eccezionale per tutti gli appassionati del genere.
    Ovviamente bisognerà valutare dopo una porva diretta quanta di questa esibita libertà sia veramente concessa al videoplayer, e per valutare con cura il pacchetto non si puo’ prescindere dall’analisi del multiplayer, che verrà rivelato probabilmente all’E3. Per il momento, quello che conta è che Battlefield 4 ci abbia trasmesso solide sensazioni, che speriamo di confermare una volta messe le mani sul gioco.
    Resta anche da svelare il mistero delle piattaforme: il titolo DICE arrivera’ su Ps4? E sulla Current Gen, invece, a quali compromessi tecnici dovremo sottostare? Restate con noi per saperne di piu’ nei mesi a venire.
     
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0 replies since 27/3/2013, 21:50   12 views
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