Calciomercato - Ufficiale: Mazzarri nuovo tecnico dell'Inter

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    La prima panchina importante della serie A è occupata: Walter Mazzarri è da stasera il nuovo allenatore dell'Inter. L’ex tecnico di Napoli, Sampdoria e Reggina ha firmato un contratto biennale e sostituisce Andrea Stramaccioni a cui proprio ieri sera Marco Branca aveva comunicato l’esonero dopo la sfortunata e disastrosa stagione conclusa al nono posto e con ben 16 sconfitte in campionato (record negativo della storia del club nerazzurro).

    IL COMUNICATO - "FC Internazionale comunica di aver raggiunto l'accordo con Walter Mazzarri, nuovo allenatore dell'Inter. FC Internazionale ringrazia Andrea Stramaccioni per il grande impegno profuso e la professionalità dimostrata in un anno particolarmente difficile. L'accordo con Walter Mazzarri avrà durata biennale".

    MORATTI “L’HO SCELTO IO” – Dopo che verso le ore 18 il presidente era stato molto vago coi cronisti riguardo a un annuncio dell’allenatore in serata, verso le 20:40 è stato lo stesso Moratti a comunicare ai cronisti la notizia assumendosi in toto la paternità della scelta: "Quella di Mazzarri è una scelta fatta con attenzione. Tutti gli anni ci si aspetta di fare bene. Adesso vedremo cosa faremo durante la campagna acquisti. Abbiamo un allenatore con il quale parleremo anche di questo e poi vedremo che cosa salta fuori e le speranze si metteranno al livello di quella che è la squadra". Il patron ha poi congedato Stramaccioni con parole dolci: "Tutti gli esoneri sono sgradevoli, ma è un cambiamento dovuto al fatto che quest'anno affronteremo un anno difficile e ho pensato ci fosse bisogno di un allenatore dell'esperienza di Mazzarri. Ciò non toglie che rimanga comunque stima nel talento, nelle possibilità di Stramaccioni e sono convinto che diventerà uno dei migliori allenatori italiani, di certo. Le ragioni di questa stagione possono anche essere di salvaguardia della sua professionalità perché è stato particolarmente sfortunato e in questo momento ha bisogno, forse, di ritrovarsi in una situazione più facile di quella che invece l'Inter, comunque, con l'anno che ha avuto si troverà. Sarà una situazione non facile perché dovremo dimostrare di essere molto bravi e anche avere certamente più fortuna". Prima di congedarlo Moratti ha voluto anche fugare ogni dubbio riguardo alla possibilità di cedere l'Inter: "No, figuriamoci".

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    I TREDICI MESI DI STRAMACCIONI IN NERAZZURRO - Dopo 13 mesi ricchi di alti e bassi si separano le strade dell'Inter di Stramaccioni. Scelto a sorpresa da Moratti il 26 marzo del 2012 per sostituire Claudio Ranieri dopo la conquista della Next Gen Series, il tecnico romano ha condotto l'Inter al sesto posto (preliminari di Europa League) e, grazie ad un gioco divertente e al netto successo nel derby contro il Milan, si è meritato la conferma anche per la stagione successiva. Nonostante partenze "eccellenti" (Julio Cesar, Maicon, Sneijder ha giocato soltanto un mese e mezzo prima dell'infortunio e della cessione), l'avvio dell'Inter è stato spumeggiante, tanto da culminare nel trionfo di Torino contro la Juventus: un 3-1 che ha portato i nerazzurri a -1 dai bianconeri. Gli accostamenti con Mourinho, l'Inter da scudetto. Quella sera di inizio novembre è stata, al contempo, il punto più alto e l'inizio del declino per Strama e la sua Inter. Un calo anche fisiologico fino a Natale, poi da gennaio in poi il crollo, anche e soprattutto fisico, con una serie di infortuni impressionante. Tutte le certezze fin lì costruite sono andate sgretolandosi a furia di legamenti e tendini d'Achille che saltavano: da Milito a Zanetti, Strama ha perso via via l'intero attacco (Palacio, Cassano), mentre l'acquisto di Rocchi a gennaio e la contemporanea cessione di Livaja all'Atalanta (per Schelotto) non hanno certo aiutato il tecnico romano. Un declino inesorabile che, sconfitta dopo sconfitta (16 in tutto, con 57 gol incassati, seconda peggiore difesa del campionato dietro al Pescara), ha portato l'Inter prima fuori dalla lotta per la Champions League, quindi addio anche dall'Europa "di scorta" dopo 14 anni (quest'anno l'avventura in Europa League si è fermata agli ottavi contro il Tottenham) e un finale inglorioso, con il 2-5 casalingo con l'Udinese che, forse, ha tolto le ultime incertezze dalla mente di Moratti.

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