-
| .
|
|
|
Sono passati poco più di quattro mesi da quando Wesley Sneijder ha salutato l’Inter in malo modo per accasarsi al Galatasaray: con la formazione turca ha vinto il campionato nazionale e raggiunto i quarti di finale di Champions League, riscattando così, almeno parzialmente, una prima metà di stagione terribile. E il ricordo di quei tristissimi mesi a Milano esce in maniera dirompente in una intervista concessa al Telegraaf.
“L’Inter mi voleva fare a pezzi – racconta Wes al quotidiano olandese -. Se non avessi una personalità forte, avrei appeso le scarpe al chiodo. Tutti i giorni ce n’era una. Un esempio? Un giorno ho portato con me una persona a un allenamento e l’ho lasciata al bar con gli ospiti degli altri giocatori. Quando sono tornato a prenderlo non c’era più: lo avevano mandato via dal bar, mettendolo in uno sgabuzzino senza finestre”.
“Molte persone all’Inter non meritano la mia fiducia – prosegue -. È stato un periodo in cui spesso ero giù, ma poi mi riprendevo. Perché una situazione del genere ti irrobustisce. Per fortuna avevo mia moglie Yolanthe con me a Milano: lei riusciva a calmarmi. Se ci fosse stato mio padre, avrebbe perso la testa”.
Il pessimo finale di stagione dell’Inter non ha lasciato particolarmente triste l’olandese. “L’ho trovato terribile per i giocatori e per i tifosi, ma per altre persone non mi è per nulla dispiaciuto che l’Inter abbia chiuso a metà classifica senza neanche la possibilità di giocare in Europa e che l’allenatore se ne sia dovuto andare. Spero che questo faccia riflettere quelli che prendono le decisioni all’interno del club, perché quello che è successo non è degno dell’Inter”.
Eurosport
|
|
| .
|
0 replies since 31/5/2013, 14:34 8 views
.