[E3 2013] Anteprima - Watch Dogs

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    Aiden Pearce può fare tutto quello che avete sempre sognato di fare. Tirare fuori dalla tasca il suo smartphone, avvicinarsi ad un bancomat e prosciugare un conto. Far scattare il verde al semaforo. Sbirciare nelle webcam di tutta la città. Tutto questo, grazie all'intervento, non del tutto consenziente, del governo americano, che nel prossimo futuro immaginato da Ubisoft sta sperimentando a Chicago una nuova intelligenza artificiale, il CtOS (Central Operating System), in grado di controllare e gestire le infrastrutture dell’intera metropoli. Almeno sino a quando Aiden, abile hacker, non capisce come penetrarvi, decidendo immediatamente che essa rappresenta per la popolazione più una minaccia che un effettivo vantaggio. L'idea dell’”hacker giustiziere” funzionerebbe molto bene anche per un film fantascientifico, ma Watch Dogs è un videogame, in uscita quest'inverno su console di vecchia e nuova generazione e PC.
    Il gameplay a libera esplorazione garantirà molta libertà al giocatore nel decidere come impiegare il tempo speso giocando, tra le missioni dedicate alla storia, le quali tramite sequenze cinematiche daranno un tocco hollywwodiano alla trama, e le molte attività secondarie. Proprio su queste ultime si è concentrata la demo giocata dagli sviluppatori in una sala privata dell’E3 2013, dove in circa mezz’ora abbiamo avuto modo di scoprire alcune particolarità del free roaming di Watch Dogs. Una di queste rientra di diritto nella cosiddetta “tradizione Ubisoft”, ossia si concretizza in una meccanica piuttosto comune nei giochi dello sviluppatore francese, perlomeno in quelli ad esplorazione libera.

    Proprio come accade con la sincronizzazione di Assassin’s Creed o le torri radio di Far Cry 3, in Watch Dogs, per avere completo accesso ai dispositivi elettronici di uno dei quartieri in cui è divisa la Chicago del futuro, il giocatore dovrà prima impiantare un virus nel punto di controllo distrettuale del CtOS. Un’operazione piuttosto complessa, che potrà essere affrontata sia agendo di nascosto, sia facendo irruzione ad armi spianate. Mentre quest’ultima opzione porterà a conseguenze piuttosto prevedibili, ossia una prolungata sparatoria, il primo caso presenta risvolti più interessanti, come mostrato nella demo a porte chiuse. Sfruttando un mix di eliminazioni furtive alle spalle e combattimento corpo a corpo ravvicinato, gli sviluppatori ci hanno dimostrato come Watch Dogs possa offrire anche un gameplay molto “fisico”, ben supportato dalle animazioni di qualità. Una volta eliminate le poche guardie, Aiden è stato in grado di infiltrarsi nel mainframe, ottenendo così accesso libero a tutti i dispositivi elettronici del distretto interessato. L’approccio ad armi spianate avrebbe invece fatto scattare immediatamente l’allarme, e coinvolto un numero maggiore di guardie, alle quali è possibile sfuggire in maniera simile a quanto accade in Grand Theft Auto, ossia allontanandosi per un tempo sufficiente dal campo d’azione della polizia, segnato chiaramente sulla minimappa. Una volta conquistato il punto di controllo, gli sviluppatori ci hanno mostrato una delle attività secondarie disponibili sulla mappa di Chicago. Grazie al suo smartphone, Aiden può infatti collegarsi ai server della polizia e penetrare nel sistema di predizione del crimine utilizzato dalle forze dell’ordine. Quest’ultimo, con qualche reminiscenza da Minority Report, permette loro di analizzare e incrociare i dati sulla cittadinanza, arrivando così a prevedere con una certa sicurezza quando un crimine violento sta per essere commesso, con qualche minuto di anticipo. Una volta ottenuto il controllo di un distretto, il giocatore riceverà conseguentemente degli avvisi a schermo ogniqualvolta incrocerà sulla sua strada una potenziale vittima, e potrà decidere di sventare il crimine imminente, naturalmente in cambio di una ricompensa (sui dettagli di quest’ultima, tuttavia, non ci sono ancora informazioni precise). Altra possibilità sarà la violazione delle centraline wi-fi poste all’esterno di molti edifici, che permetterà ad Aiden di sbirciare nelle case dei cittadini tramite le eventuali webcam, e, soprattutto, accedere ai conti correnti dei privati per utili “prelievi”.

    Sono state rivelate nuove informazioni anche relativamente al comparto multigiocatore, che assume in Watch Dogs contorni originali e molto interessanti. Lavorando sul concetto di hacking che sta alla base del concept, gli sviluppatori hanno fatto in modo che la partita di un giocatore connesso possa essere infiltrata, o “craccata” da un altro utente, il quale avrà accesso alla mappa di gioco della vittima, e potrà aggirarvisi liberamente. Volendosi semplicemente divertire un po’, potrà disturbare il gameplay dell’utente craccato, magari attivando un semaforo al momento sbagliato o allertando la polizia durante una missione, ma il risvolto più interessante è legato alla possibilità di caricare un virus informatico (simulato, ovviamente) nella partita della vittima. Se l’hacker darà il via a questa operazione, l’utente proprietario della partita vedrà comparire sulla sua interfaccia una barra di caricamento, e avrà a disposizione solo qualche minuto per rintracciare l’infiltrato tramite indicazioni piuttosto generiche sulla mappa. Questo darà il via a inseguimenti e sparatorie per le strade della città, dato che solo eliminando fisicamente l’hacker la vittima potrà arrestare l’upload del virus. La meccanica è molto promettente, anche se gli sviluppatori sono ancora al lavoro su diversi dettagli, come la ricompensa a cui potrà accedere l’hacker in caso di successo nel caricamento del virus, ancora da stabilire.
    Nel complesso, la demo dell’E3 di Watch Dogs ci ha convinto sotto diversi punti di vista. Il background narrativo del gioco è interessante, la grafica e la contestualizzazione molto curate, e il gameplay apparentemente solido. Solo una prova diretta potrà dirci di più sulla produzione, che al momento si attesta di diritto tra quelle più attese per la fine dell’anno, anche su next gen, con la data di rilascio fissata al 21 novembre.


    Video


    Fonte: Badgames
     
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